Traccia delle escursioni

sabato 15 settembre 2012

Escursione al tramonto. San Pietro in Amantea

Da Amantea a San Pietro in Amantea
L'escursione è lunga circa 15 km con un dislivello di circa 300 m, percorrendo un terreno asfaltato e sterrato, difficoltà nessuna.
La particolarità di questa escursione è stata quella di percorrere il sentiero al calare del sole, raggiungendo San Pietro in Amantea ormai all'imbrunire, per poi ritornare ad Amantea con la luce della notte.
I 'camminati' che hanno partecipato sono: Franco, Pierpaolo, Mario, Roberto, Giuliano (io) e Giacomino. L'escursione ha avuto inizio da piazza Cappuccini, alle ore 19,30, un saluto ai conoscenti che ci guardavano un pò increduli ed  iniziammo a salire i gradini della scalinata che porta al convento di San Bernardino, lo si oltrepassa e si  percorrere l'ex nazionale, facendo attenzione a prendere la vecchia strada che portava a San Pietro, strada ormai interrotta da anni a causa di una frana. Si passa vicino la casetta su cui è posta la lapide che ricorda la firma della resa della città di Amantea alle truppe francesi (anno 1807 in contrada Rota). Siamo già 'sopra' Amantea e godiamo dell'inconfondibile profilo dei ruderi del castello, con la torre di guardia, la palma della chiesa matrice, ed i caratteristici scogli d'Isca incastonati un mare che aspetta il tramonto. Oltrepassiamo la contrada Cannavina, ricordandoci della fontana, ormai chiusa, che la caratterizzava. Incontriamo la prima frana e poi altre ancora. Siamo già a circa 250 metri sul livello del mare, e la luce calda del tramonto fà diventare ancora più gialli i fiori della ginestra e l'aiuta a sprigionare un intenso profumo. Una sosta per ammirare il panorama, e per raccogliere qualche susina (schicciossa) o qualche fico maturo e si riprende a camminare. Si parla come sempre di questa meravigliosa terra, del perchè non riusciamo a condividerla, si parla delle tradizioni che si stanno perdendo.
Ormai siamo quasi a San Pietro (ore 20,45), lo intravediamo già con le luci delle strade accese, percorriamo la via che porta al centro, ma prima di arrivarvi, c'è il nostro amico Rocco, che sopra un tavolino preso in prestito da un negozietto alimentari, vi ha appoggiato una 'gavita' di sangria, che a colpi di mestolo ci riempie i bicchieri. Brindiamo a Rocco, a San Pietro a noi, accostiamo velocemente degli altri tavoli e delle sedie, ed iniziamo un piccolo 'spuntino' a base di provolone piccante, mortadella tagliata a dadetti, insalata di pomodori con cipolla e peperoncino, capicollo e le favolose olive che saranno lo spunto per l'incontro con 'l'ingegnere'. Arrivano altre persone e conoscenti, il simpatico Periglio che ci offre due litri di vino, il musicista Franco. Lo spuntino si concluderà con la prelibata crostata alla marmellata di mirtilli, preparata da Pierpaolo. Sono ormai le 22,30, siamo un pò indecisi se ritornare dalla strada che porta nel fiume Colongi, o ritornare dalla strada asfaltata che porta ad Amantea, optiamo per ques'ultima.
La luna ormai è tramontata ci regala un favoloso cielo attraversato da una luminosa via lattea, e le costellazioni dell'orsa maggiora, dello scoprione e del cigno, ci accompagneranno lungo il nostro rientro ad  Amantea. Iniziamo ad intraprendere la piccola salita del 'macello' e ci rendiamo conto che non c'è più la fontana dove si abbeveravano i 'ciucci' (come mai è stata distrutta?) ci sediamo sulle panchine poste vicino la croce e ci salutiamo per un prossima escursione. E' circa mezzanotte!
Buon cammino!

Scarica la traccia gps .kml del percorso.

Itinerario da corsa 1838149 - powered by Runmap 

2 commenti:

  1. La camminata sino a San Pietro fatta in notturno ha lasciato nel mio animo una sorta di fascino inaspettato. Camminare dal crepuscolo sino al buio pesto della notte fa in modo di poter accarezzare con i propri occhi le varie fasi dell'imbrunire...e con esso i suoi colori che lentamente si annullano, si spengono. E proprio quando i piu bei colori della giornata lasciano il posto al nero graduale del riposo notturno ogni viandante smette sapientemente di ammirare in lontananza e ad abbassare il proprio sguardo nelle piu strette vicinanze. Il sentiero si snoda lì sotto i nostri piedi che a fatica e con qualche fioca luce cerchiamo di metterlo in evidenza per evitare il peggio. Quando si è sicuri per un pezzo di rettilineo, solo allora si alzano gli occhi al cielo per ammirare il manto stellato che silenziosamente ci accompagna fino a valle. Camminare non vuol dire un azione fisica e cioè solo rivolta ai muscoli delle gambe. Camminare è lasciarsi andare con la mente fuori dalla solita routine di ogni giorno....e lasciarsi andare in altre dimensioni dove ognuno crea la sua...dove ognuno può rifugiarsi segretamente e liberare i propri sogni ....Sogni che lascerà correre nell'infinito dello spazio, pronti ad intrecciarsi con i sogni di qualsiasi altro viaggiatore...La notte....Sotto i nostri passi la notte è tutto un sussurro...La luna è una canoa..Il pino vi si incurva, offre un porto di rami al suo riposo. La luna presto attraccherà alle sabbie dell'alba..Camminate gente....Camminate, cosi la vostra mente non torni vuota di racconti...cosi non consegnerete alla vecchiaia un corpo stanco e privo di sogni, vuoto di racconti. Fate della vostra vita un cumulo di storia...un fascino da trasmettere ai vostri cuccioli...Prestate ascolto al richiamo della natura...( forse mi sono un po lasciato trasportare sul fantasioso, ma il cammino è fatto anche di questo....Ti lasci andare...passo dopo passo....) BUON CAMMINO A TUTTI...da me...da Francesco Naccarato

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  2. A San Pietro abbiamo vissuto la convivialità del cammino: alla sera, alle ombre del buio San Pietro era accogliente, accogliente come un villaggio, una casa già conosciuta.
    Poi il sedersi intorno al tavolo, il parlare, affarrare il cibo sembrava una gara tra bambini e noi eravamo ritornati bambini.

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