mercoledì 21 novembre 2012

Cascate del Menta - Aspromonte


Escursione alle cascate del Maisano o del Menta.
Questa escursione è stata percorsa nel mese di agosto con i il gruppo dei ‘camminando onlus’.
Si deve raggiungere il Parco dell’Aspromonte e precisamente Gambarie e proseguire per la strada per il monte Montalto, e prendere la direzione ‘diga del Menta’. Prima di raggiungere il punto di partenza, è obbligatorio fermarsi, ad ammirare l’incantevole Costa Viola, da sopra il naturale balcone di sant’Elia di Palmi, e successiva tappa è la visita al ‘ceppo’ di Garibaldi, cioè l’albero dove si è seduto Garibaldi quando è stato ferito.
E’ una bellissima giornata di agosto, ed iniziamo a scendere nel letto del fiume Maesano, più volte ci siamo recati in questo posto ed ogni volta ci sorprende con nuovi scorci e intense sensazioni. Ma questa volta ci aspetta una brutta sorpresa, tutta la valle ha subito un incendio distruggendo il sottobosco ed abbattendo diversi alberi, la rabbia e la voglia di urlare ci assale e restiamo impotenti di fronte a tale scempio.
Durante la discesa verso le cascate incontriamo la signora Rosa, che con qualche difficoltà anche lei ha intrapreso la discesa, le chiediamo se vuole unirsi a noi, così da condividere ‘gioie e dolori’, accetta anche se è titubante, per le proprie capacità fisiche, ma lo è di più, per il marito si è fermato sul sentiero ad aspettarla, dato che non aveva nessuna intenzione di continuare. La Signora Rosa, più volte nel corso delgli anni precedenti, aveva provato a raggiungere le cascate, ma ogni volta aveva dovuto rinunciare, ma questa volta e con il nostro supporto aveva deciso di arrivarci, spinta anche dal motto che le avevamo instillato: “se non ora quando!”.
Raggiungiamo le acque limpide del fiume, cosparso di grossi e tondi massi di granito, diverse trote fario, al nostro arrivo si nascondevano tra i massi ma ci davano il tempo di intravedere la colorazione picchiettata di rosa.

Raggiungiamo le cascate, che si sviluppano su tre salti, e ad ogni salto vi è una vasca straripante di un’acqua color smeraldo. Troviamo un posto dove sederci e i più temerari si fanno un tuffo nelle fresche (gelide) acque (tra cui io).
Questa volta, purtroppo, il pranzo è costituito da un frugale panino e l’immancabile bicchiere di vino che allieta la nostra conversazione e le nostre risate.
La signora Rosa, un po’ preoccupata, si è messa già sulla strada del ritorno, in poco tempo la ritroviamo esausta, seduta sopra un sasso che parlava con degli altri escursionisti che rientravano, ed affidava alla loro cortesia di rassicurare il Signor Luigi (il marito), nel caso lo avessero incontrato.
Con un po’ di fatica raggiungiamo il luogo dove abbiamo lasciato l’auto, e finalmente la signora Rosa trova suo marito, che la guarda con uno sguardo rabbioso, cercò di rabbonirlo, presentandoci e elogiando la nostra pazienza.

L’escursione non è ancora finita, anche perché decidiamo di passare da Montalto per una visita al Cristo Redentore e per ammirare la vista della Sicilia e del grande e sovrastante cono dell’Etna. Ridiscendendo da Montalto decidiamo di visitare il Santuario della Madonna di Polsi. Incontriamo gruppi di pellegrini sciamano lungo le strade tortuose e ripide che conducono al santuario. E’ già iniziata la novena che anticipa il giorno della festa (1 e 2 settembre), si respira un’aria decisamente medievale.
Da Polsi a San Luca attraversiamo ampi e secchi letti di fiumare, risalendo e ridiscendendo ripide montagne, per una strada a dir poco dissestata, siamo nel cuore dell’Aspromonte e ne ammiriamo tutta la sua primitiva forza. Lungo il percorso intravediamo pietra Cappa con la sua gibbosa rotondità (meta di una prossima escursione).
Ritorniamo ad Amantea transitando sulla strada che da Mammola arriva a Rosarno. Rincasiamo un po’ esausti, ma carichi di una giornata trascorsa tra la natura e condivisa per ogni emozione.
Buon cammino da Giuliano.















martedì 6 novembre 2012

Escursione al Monte Barbaro 5 nov 2012

La giornata era una di quelle che volesse quasi metterti alla prova...e noi, nonostante tutto accettammo la sfida. Siamo partiti alle 9n dopo che ognuno si era sistemato come meglio poteva con i propri impegni.Siamo stati in 8 questa volta. Io( Franco), Alessandra, Giusy, Franchinella, Roberto, Pierpaolo; Rocco, Giuliano. Tutti con la stessa voglia e lo stesso scalpitìo nel cuore. Quello di portarci sempre piu in alto ad ammirare il blu più lontano del nostro Mar Tirreno. La salita è stata faticosa ma il breve sostare di volta in volta che effettuavamo ci ricaricava per l'immediata ripartenza..Le isole Eolie, tutte e 7 erano li...quasi a galleggiare dietro quella nebulosa lieve ke affusolava le loro forme diverse ma insostituibili. La nostra vista era appagata da uno spettacolo non eretto da mani umane. I grossi nuvoloni che minacciosamente si avvicinavano..poco ci importavano..e niente avrebbero potuto fare per rovinarci quell irrefrenabile giornata. Giunti sulla cima la vista spaziava in qualunque direzione. 


Le varie tonalità di verde regalavano un vivace gioco di colori. I falchetti su nel cielo immobili sfruttavano maestosamente le veloci correnti di quel gradito libeccio.LA GIORNATA ERA TUTTA NOSTRA...Piu avanti grazie alla caparbietà mia e di Giuliano scopriamo un posto fantastico dove poter banchettare e consumare il nostro tanto e meritato pranzo. Il vino, un ottimo Cirò mise a tacere ogni commento...regalandoci così un prezioso silenzio oltre che ad un meraviglioso e spettacolare prato dinanzi a noi....come uno dei migliori campi da golf della nazione. Ora esausto...sono qui...su questa tastiera a sognare la prossima escursione....LA CALABRIA E' IL REGNO DEGLI DEI...(Francesco Naccarato)
























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